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Il linguaggio degli sms e le sue abbreviazioni.

C’È CHI NE PARLA COME MODERNO STILE DI SCRITTURA E C’È CHI PARLA DI DECADENZA DELLA LINGUA ITALIANA.

Un codice cifrato, ricco di abbreviazioni, sembra stia ogni giorno di più affermando la sua identità, soprattutto nel mondo dei giovani, dando origine ad un vero e proprio canale comunicativo che genera dubbi sul divenire della cultura del domani.
Gli sms, messaggi  brevi che accompagnano la vita di tutti i giorni, sono le espressioni comunicative più diffuse, le origini di questo fenomeno rispecchiano la dinamicità di un epoca, sono la soluzione di chi sembra avere poco tempo per scrivere mutando in assoluta pigrizia letteraria e generando gli orrori di una generazione che oggi non sa più esprimersi verbalmente, nè scrivere.
Gli acronismi usati negli sms (Short Message Service/per indicare brevi messaggi di testo), diventano sintetici ogni giorno di più, per molti ragazzi è un buon metodo per dire molto con il cellulare pur avendo a disposizione poco spazio. Ma non c’è limite all’evoluzione, così dai segni si passa ai numeri, dai numeri all’interpretazione visiva delle emoticon (le famose faccine anch’esse tradotte in segni) e dalle faccine al semplice squillo di un cellulare che per molti vuol dire semplicemente: "ehi, ti sto pensando".
Una delle regole principali, che instrada alle regole degli sms, è l’eliminazione delle vocali, basta leggere i commenti lasciati in alcuni blog dai ragazzi, per notare quanto i giovani stiano dando importanza a questo fenomeno generazionale e quanto non vogliano sfigurare dinanzi a chi è già un esperto e ne sà più di loro.
Il linguaggio degli sms sembra affacciarci ad una nuova era e il conflitto generazionale non delude le aspettative.
In molti casi la lettura di un messaggio, per chi appartiene al vecchio stile della lingua italiana, diventa un impresa alquanto difficile, generando un forte rifiuto per quella forma che rende decadente la lingua stessa.
Il fenomeno degli sms non è da ritenersi racchiuso nel nostro piccolo territorio italico, poichè ha infatti spopolato nel mondo, di seguito qualche esempio :
Perché, sostituito da xchè e sintetizzato in xkè
Non, in un semplice accoppiamento di consonanti NN
Ci sei, con C6 ( con aggiunta del numero)
Sorridere     la faccina emoticon tradotta con due semplici punti e la parentesi chiusa  : )
Cm, per dire Come
DP, per indicare Dopo
OCC, per indicare che sei occupato
Asp, per far capire torno subito
DV, semplicemente significa Dove
Per non rischiare di rimanere esclusi dinanzi a questa nuova forma di linguaggio, sarà bene aggiornare la nostra conoscenza anche in merito agli sms, con l’augurio che questo nuovo metodo di comunicazione non si imponga eccessivamente, o peggio ancora definitivamente, sulla forma e l’uso corretto della lingua italiana.


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